“Ma allora ‘sta storia come finisce?”

Non vi nascondo che questa frase mi ha veramente colta di sorpresa.

Stavo parlando con una mia amica dell’ennesima storia che mi frullava in testa ormai da qualche giorno, quando giustamente lei mi ha chiesto notizie su un mio lavoro pregresso e ancora incompiuto.

Dalla sorpresa ho bofonchiato qualche parola sull’imminente chiusura di quel racconto, ma lì per lì non sono riuscita a dirle che per me era ormai acqua passata.

A dire il vero quella domanda mi aveva fatto piacere da un certo punto di vista, voleva dire che effettivamente qualcuno stava leggendo con interesse le mie storie, ma che dall’altra il rapporto tra lettore e scrittore richiede una certa dose di impegno reciproco.

Ma di qui la domanda: quanto le aspettative influenzano la nostra scrittura?

Le aspettative possono essere viste sotto una luce positiva: d’altra parte se si creano delle opere di qualità, poi, si avrà anche una domanda dal nostro pubblico, di conseguenza saremo motivati a continuare e a fare sempre meglio.

Inoltre le aspettative possono trasformarsi in possibilità, come pensare ad un sequel per esempio, o alla storia di un personaggio secondario.

Ma le aspettative pesano, rallentano e rendono il nostro cammino insicuro. La mia storia piacerà ai miei lettori? Sarò all’altezza di quello che loro pensano?

La risposta a queste domande è indubbia: non mi deve interessare.

Le aspettative cominciano ad essere un ostacolo e non uno stimolo nel momento in cui vanno ad influenzare il contenuto stesso delle nostre creazioni.

Le critiche ci sono e ci saranno sempre, ma ciò non significa che dobbiamo basarci unicamente su quelle per creare qualcosa di unico e originale come le nostre storie.

Quindi per rispondere alla mia amica: sì, un giorno finirò quella storia, ma oggi devo dare spazio alla mia Musa, e lasciarla giocare in libertà.

Perchè le aspettative possono diventare da consigli a macigni in breve!

Anche voi soffrite di appesantimento da aspettative? E come avete fatto a combatterle?