Quando sfogliamo le pagine di un libro e facciamo correre le dita sulla copertina mentre le nostre pupille si dilatano al soave profumo del caratteristico aroma stiamo anche iniziando una serie di relazioni.
Tra noi e l’oggetto libro
Tra noi e i personaggi della storia
All’interno di noi stessi, con le nostre convinzioni e i nostri pensieri
Tra noi e lo scrittore
Questi rapporti si intrecciano tra loro, e a volte è davvero difficile distinguerli tra loro.
Per semplicità mi limiterò a riassumere il tutto tenendo conto del rapporto tra lettore e scrittore, dato che in lui si possono riassumere tre dei quattro punti sopra elencati.
Come in ogni rapporto poi c’è sempre una sorta di equilibrio dinamico che si viene a creare tra le parti coinvolte. Se per un periodo l’armonia che si viene a creare può sembrare perfetta, basta anche solo un refolo di vento per far girare la pagina e con essa tutto ciò che pensavate dello scrittore e dei suoi personaggi.
Ci saranno dei momenti in cui proprio non capite perchè far compiere determinate scelte ad un determinato personaggio quando invece secondo voi questi doveva agire in ben altro modo.
Ed è qui che solitamente cominciano le liti tra lo scrittore e il lettore, per cosa fanno quelle creature di carta che spesso sono così difficili da inquadrare che il loro stesso creatore fa fatica ad imbrigliarle.
Quindi lo scrittore deve essere completamente esente dalle nostre critiche di lettori affamati di giustizia? Non sempre, penso che i blog che esistono e sono attivi per gli scrittori appassionati possano sempre contenere spunti validi di riflessione che potrebbero essere utili anche per lo scrittore stesso.
D’altra parte anche lo scrittore, come noi, è umano, quindi per forza di cose ci saranno dei punti su cui i pareri prenderanno due strade diverse, senza però dover significare un definitivo troncamento. Questo dipenderà dal grado di distacco che le nostre personali convinzioni hanno rispetto a quelle dello scrittore anche come persona.
Ad esempio trovo veramente difficile approcciarsi alle opere di Matzneff, data la sua storia e la sua condotta di vita personale, ma ciò non significa che gli invierò delle minacce o che boicotterò attivamente la fruizione delle sue opere tra i miei conoscenti dato che reputo la libera scelta artistica come un diritto sacro ed inalienabile, che in fin dei conti contribuisce a renderci umani.
Lo scrittore è responsabile di quello che scrive, non di cosa viene interpretato
Un altro aspetto fondamentale di questa strana amicizia è anche quello che lo scrittore ripone tra le sue righe e quello che viene interpretato dal lettore.
In questo caso se si è convinti che l’autore abbia cosparso il testo di messaggi subliminali dati da una particolare costruzione delle scene, sarebbe meglio tenere le considerazioni per sè o tra amici anche di penna che non vadano oltre. Ma se invece c’è la prova provata che questo stia succedendo allora è si può ponderare la possibilità di coinvolgere anche altre persone per preservare l’incolumità del prossimo.
Ricordiamo però che l’infamia macchia per sempre, che siano vere o false le accuse difficilmente potranno essere sciacquate via.
Se ci si trova dunque davanti ad una situazione conflittuale penso che il modo migliore, più rapido ed indolore, sia quello di provare a contattare la persona interessata per dissipare ogni altro dubbio.
Se la risposta evidenzia solo una divergenza di opinione allora ci si può dividere serenamente e senza ulteriori drammi, sempre che queste opinioni che sono emerse non ledano i diritti fondamentali dell’uomo.
Lo scrittore ha il difficilissimo compito di ispirare dei sentimenti, a volte rivoltanti, che spingono a far lavorare i doppi turni al criceto sulla ruota del nostro cervello; di questo dobbiamo essere grati allo scrittore, ma allo stesso modo i loro amici lettori possono ricambiare il favore, soprattutto sfruttando queste occasioni di incontro e scontro per riuscire a tirar fuori il meglio da entrambi.
Un libro controverso sarà difficilmente dimenticabile, e le discussioni che potrà generare saranno quelle che permetteranno all’umanità intera di compiere un altro passo in avanti, per distanziare ancor di più il brodo primordiale della nostra autocoscienza.
E voi cosa ne pensate? Anche voi a volte avete un rapporto difficile con i vostri amici scrittori?
Da un lato ho un buon rapporto con gli autori dei libri che leggo per via della mia adattabilità. Quando leggo, se ho trovato anche un solo elemento che mi piace, riesco a passare sopra a una quantità di scelte discutibili. In cambio se qualcosa mi suscita vera avversione mi conviene abbandonare il libro, perché non riesco più a essere serena e obiettiva nella lettura. Il “qualcosa” di solito ha a che vedere con la storia, non con l’autore come persona.
Col tempo mi sono resa conto che se leggo tutte le opere di un autore, poi arriva il momento in cui mi deluderà. Per questo cerco di evitare di affezionarmi agli scrittori, per quanto ci siano eccezioni. Il primo rapporto che cerco è col libro.