Polizieschi, Noire e Thriller: da non confondere!
Sapere con chiarezza le caratteristiche dei generi testuali, in particolar modo quelle molto simili tra loro, può rivelarsi utile. Più in particolare oggi vedremo le principali differenze tra il genere poliziesco, noire e thriller.
Il termine ombrello che comprende tutti questi generi è “romanzo giallo”.
Questo termine è proprio della lingua italiana dato che deriva dal colore delle copertine e talvolta delle pagine dei testi pubblicati dalla casa editrice Mondadori nel 1929 per marcare in modo visibile il genere di appartenenza.
Il successo del giallo classico vede i suoi albori nell’Inghilterra dell’800, alcuni titoli, tra cui “Casa Desolata” di Dickens propongono le tipiche situazioni del poliziesco.
Ma è con l’uscita nel 1887 di “Sherlock Holmes” di Doyle che il giallo si assicura un posto solido tra gli altri generi.
Caratteristiche del genere poliziesco:
- Il libro si apre con un crimine, spesso un omicidio efferato. L’ambientazione è varia e va dalla campagna, ad uno spazio ristretto (come “Assassinio sull’Orient Express” di Agatha Cristie) o in una grande metropoli.
- Solitamente l’eroe è un’agente delle forze dell’ordine che si impegna per risolvere il crimine. Ciò non esclude che le indagini poliziesche siano affiancate da quelle private di un personaggio con un forte senso della giustizia e dotato di un’intelligenza più brillante del comune.
- Il criminale è nascosto e non se ne conosce l’identità. Essa dovrà essere scoperta alla fine del racconto. Il cattivo della situazione sarà anch’egli una mente acuta dato che dovrà depistare le indagini, sia il delitto progettato accuratamente o un incidente che deve essere coperto.
- Le piste false saranno fondamentali per scoprire piano piano la verità dei fatti e capire in che modo ragiona il nostro eroe e come risponde il criminale.
- I sospetti riveleranno verità scabrose sui vari personaggi coinvolti cambiando l’opinione del lettore che vedrà messe in dubbio le sicurezze che aveva all’inizio della lettura. Un buon esempio è “La Neve Cade sui Cedri” di David Guterson.
- Dopo l’attenta analisi delle prove e l’eliminazione dei sospettati si arriva al colpo di scena finale che svela la mente dietro l’omicidio di apertura, ed eventualmente gli altri che sono stati commessi durante la narrazione.
Il genere noire
Il genere noire deriva dai polizieschi stile Hollywood che però guardano indietro ai romanzi della tradizione Ottocentesca. Tali romanzi interessavano anche la morale del lettore e presentavano una visione talvolta di denuncia della società moderna.
Qui il focus non è su un crimine specifico, quanto più sulla gestione della visione della giustizia da parte dei due antagonisti. Spesso i romanzi noire raccontano la storia da parte dell’oppresso e non sempre si assiste ad un lieto fine.
Questo genere ha una connotazione marcatamente psicologica e porta l’attenzione sull’io dei personaggi, che sono spesso torbidi.
I confini tra “buono e cattivo” sono fumosi e sfidano la mente del lettore per capire chi opera per il bene e chi per il male.
Il Thriller
Il romanzo thriller per eccellenza può essere definito come un ibrido tra poliziesco e horror. Qui più che concentrarsi su raffinati giochi di intelletto l’autore deve essere un maestro della paura, del dubbio e dell’orrido.
La suspence regna sovrana. Qui il criminale è solitamente noto e la trama è altamente adrenalinica , non a caso il genere si è da subito prestato ad una traduzione cinematografica.
Non si disdegnano particolari più fantasy come mostri o figure demoniache che spostano la narrazione su un livello soprannaturale.
L’eroe ha dunque il compito di consegnare il criminale alla giustizia o di risolvere la situazione di pericolo, sebbene questo possa portare con sè delle perdite che rendono il finale dolce-amaro.