Nei libri fantasy c’è spesso una grande battaglia finale tra eserciti, ma scrivere di battaglie non è così semplice, tant’è che ci sono autori che scappano da queste descrizioni utilizzando quella tecnica che io chiamo “svenimento provvidenziale”. Questa è una soluzione, ma possiamo anche esercitarci a scrivere di battaglie che potrebbero diventare veramente epiche, anche per un lettore e non solo per i personaggi del libro.

Consigli di scrittura

soldato a cavalloLa descrizione di una battaglia deve seguire le regole della scrittura di una qualsiasi scena: deve essere importante per far progredire la trama, essere conseguenza di eventi precedenti e avere delle ripercussioni successive.

Come per i libri, che seguono la costruzione tipica de il viaggio dell’eroe, nella scena di una battaglia deve esserci un obiettivo, un conflitto, la ricompensa, e delle conseguenze.

L’obiettivo è fondamentale per motivare i protagonisti, e sono proprio le motivazioni dei personaggi a rendere avvincente o meno una storia.

Si possono avere diversi tipi di obiettivi:

Un grande obiettivo generalmente serve per soddisfare dei bisogni primari: la vita, la fame, il sesso…

Un obiettivo a medio termine è il significato di quel conflitto, come una fuga, rubare un mezzo…

Un obiettivo a breve termine invece è espresso dalle intenzioni della frase: raggiungere un’arma per tramortire il nemico, arrampicarsi su di un palazzo per entrare dalla finestra…

All’interno della battaglia

soldato cadutoIn genere le battaglie sono un’insieme di azioni frenetiche, dove accadono molte cose e sono coinvolte molte persone. Il lettore ha però bisogno di capire cosa stia accadendo, quindi bisogna preparare il terreno prima di immergerlo nella battaglia.

Una cosa ricorrente e che spesso funziona è quella di mostrare un esercito nemico estremamente potente, che da poca speranza ai protagonisti.

Per rendere verosimili gli scontri, almeno una parte della battaglia deve essere pianificata dai comandanti: la scelta del luogo ad esempio, che dia un vantaggio a chi inizia lo scontro e penalizzi gli avversari.
La pianificazione considererà anche gli equipaggiamenti ed il metodo di combattimento dell’esercito.

Ci sono poi elementi che non dipendono dalle persone: ad esempio il clima ed il tempo atmosferico.

Una volta definito l’ambiente, più che colpo su colpo, la battaglia dovrebbe descrivere lo stato fisico e mentale dei personaggi mentre vivono la situazione di pericolo.

Se si usa come punto di vista la prima persona, dovrà essere descritto solo ciò che il protagonista avrà nel campo visivo o riesce a percepire nella confusione accanto a lui.
Una volta terminato lo scontro, sarebbe però naturale che andasse a cercare altri e volesse parlare con loro, ampliando così il punto di vista.

Non c’è solo la battaglia: nel dopo ci saranno animali interessati ai cadaveri, uomini che recuperano morti, feriti e specialmente armi intatte, dato sono un bene estremamente prezioso.

Coinvolgere il lettore

Per coinvolgere il lettore, bisogna fargli conoscere i personaggi e le fazioni coinvolte, portandolo a tifare per qualcuno.

guerriero vikingoDovendo descrivere scene complesse, una cosa fondamentale è adottare una scrittura semplice per non confonderlo o annoiarlo. Le battaglie sono azioni frenetiche e ricche di dettagli, delle frasi brevi aiutano a mantenere la concentrazione.

Usare le sensazioni è sempre una buona tecnica per creare empatia, mentre il lettore penalizza delle fredde descrizioni.

Film e serie tv sono ottimi strumenti per mostrare le battaglie, ma il punto forza di un libro è l’essere in grado di mostrare al lettore come si sentono i personaggi.

Uno scrittore non deve avere una preparazione militare, ma per descrivere azioni di guerra può prepararsi informandosi su strategie ed armi, anche attingendo a piene mani da battaglie storiche.

Una cosa che il lettore apprezza è l’utilizzo delle armi, specie se in modo creativo e particolare: come autori, prendersi del tempo per imparare come funzionano, visitando anche musei e siti storici darà sicuramente più profondità alla battaglia.

In conclusione, che siano fantasy o storiche o altri generi, la cosa fondamentale è che siano coerenti: il lettore ha bisogno di credere che siano realistiche per il contesto in cui sono inserite.

Voi vi siete mai cimentati in descrizioni di guerra?