Mentre arrivano notifiche di blog che per il mese di agosto prendono un periodo di vacanza, io rimango attiva e festeggio i due anni di Amici nei Sogni. Se sfoglio le sue pagine strappate (il blog) mi sembra di aver detto così poco, mancandomi ancora tantissimi argomenti di cui trattare, approfondire e discutere.
Siamo ancora ben lontani dall’intento di un salotto letterario e fucina di idee che avevo quando lo aprii, ma questo traguardo arriverà quando anch’io sarò pronta a gestirlo come tale.
Identità
Se c’è una verità che ho imparato è che la mentalità di un autore delinea l’identità di un blog ed il suo percorso di crescita. Se io mi evolvo, lui si evolve con me.
Credo sia importante tener conto di questa relazione così stretta.
Un’identità digitale, per il suo essere nascosta dietro uno schermo, può portare gli utenti a sfogare i momenti di emozione più eccessivi, lasciando così una traccia nata da un momento di alterazione e non veritiera. Troppi sfoghi eccessivi rischiano di dare risalto a cose che nel nostro percorso in realtà hanno poca importanza.
Organizzare i pensieri e imparare
Per me il blog è un momento di sfogo intellettuale, in cui riordinare le mie idee e porre delle basi di riflessione. Le emozioni cerco di tenerle lontane, per quanto possibile, anche se diverse riflessioni sorgono da eventi nella mia giornata.
Non fraintendiamoci, il tono colloquiale nei blog è generalmente ciò che viene cercato dai lettori, altrimenti leggerebbero resoconti giornalistici o saggi. Però il “parlare di sé” è sempre opportuno farlo con moderazione e consapevolezza. Purtroppo sempre più spesso noto che il web non è usato per stimolare una crescita personale, ma per trovare consolazione da estranei che confermino una situazione.
Crescere ed imparare sono alla base della mia gestione delle relazioni web. Se c’è qualche argomento che non conosco bene e voglio approfondire ci scrivo un articolo, per avere quello stimolo in più a fare delle ricerche. Se un argomento mi è indifferente, evito di trattarlo. In qualche modo le emozioni vengono trasmesse dai propri lavori, la passione è percepita ed apprezzata, dando la possibilità ad un blog ed un blogger di far crescere il suo seguito, coinvolgendolo.
Distinguersi
Il questi due anni di Amici nei sogni ritengo di aver migliorato la mia capacità di scrittura. I contenuti sono perlopiù generici, ma col tempo arriverò ad approfondire le tematiche di scrittura, editoria e grafica.
Creare un blog divulgativo o di scambio di idee richiede un grosso impegno di tempo, in termini di ricerche e approfondimenti ed anche di gestione.
Per me il blog è ancora un hobby, ma devo dire che mi diverte molto condividere le mie riflessioni e fare ricerche su argomenti che voglio trattare. Proprio queste ricerche mi hanno portato a scoprire parecchi blog interessanti e persone con cui intrattenere delle conversazioni.
L’aver aperto un blog prima della pandemia credo mi sia stato d’aiuto nell’esercizio di filtrare le notizie e fare ricerche sulla veridicità degli articoli, perché prima di pubblicare qualcosa si deve controllare due volte.
E voi con quale obiettivo scrivete un blog?
Sono molto d’accordo sugli sfoghi emotivi sul blog. La naturalezza è un pregio, ma una certa misura è necessaria e opportuna. Il blog è qualcosa che resta, di solito. Non è quindi il luogo giusto per dare troppo risalto a quello che è passeggero per definizione.
Non so se succede anche a te Grazia, ma alle volte io mi ritrovo con degli appunti o degli scritti fatti seguendo l’emozione del momento e mi chiedo perchè mai lo avessi scritto e a cosa mi riferissi. Il tempo forse non cancella, ma placa sicuramente molte emozioni.
Succede, eccome!
Non avevo in mente di scrivere un blog, proprio no. Mi serviva un sito dove pubblicare i miei racconti, che nelle vecchie Notes di Facebook andavano perdute per mancanza di visibilità (oltre che al problema del copyright). Così ho giocato con WordPress, nel frattempo ho scoperto altri blog su scrittura creativa, dove tutti mi suggerivano di aprire un blog (credo che adesso abbiano a pentirsene :P).
Che il blog cresca col suo autore è inevitabile per la sua natura di “diario”, ed è la sua fortuna e sfortuna al contempo. Alcuni dei primi articoli scritti li toglierei o li modificherei, approfondirei il tema magari, ma non è giusto, perché testimoniano proprio quell’evoluzione. D’altra parte, c’è chi si fa troppo prendere la mano dallo sfogo emotivo, o andando fuori tema (se è dichiarato come blog letterario, si può anche parlare dell’ultima serie tv di Netflix, ma magari andando a fondo della trama e dello sviluppo… il copia-incolla della guida tv a me lettore non interessa) o forzando alcuni giudizi (politici, religiosi, sanitari, ecc.), senza lasciare apertura al dialogo (“è così perché lo dico io” e quindi ci si ritrova da soli) oppure volutamente per innescare polemiche (e quindi accessi facili). E in effetti sono questi ultimi i blog che alla fine ho abbandonato come lettore, mi lasciavano la sensazione di …non aver imparato niente!
Si può anche parlare della propria vita incasinata, dalla colazione col caffè bruciato alla sera crollati sul divano, ma l’importante è innescare delle riflessioni, dei dialoghi interessanti, trovare delle soluzioni insieme, fare “networking” (meglio di come lo facevano i social, se mai l’hanno fatto…), scoprire cose nuove. Perché siamo tutti mondi molto diversi ed è questa la bellezza.
Credo che con “l’importante è innescare delle riflessioni” hai centrato il punto, non è esclusivamente un argomento quello che da forza al blog, ma anche come si affrontano le discussioni. Poi è logico, se un blog di ricette viene trasformato in un blog di astronomia, anche il pubblico cambia.
P.S. La vignetta sulla newsletter… quest’anno mi è andata proprio così. Ora che mi sono rilassata in ferie, era ora di tornare… 😀
🙁 domani rientro anch’io dalle ferie ed ho appena iniziato ad ambientarmi.
La vignetta della discussione: silviaziche.com