E letteralmente direi!
Quanti di voi hanno mai tenuto o tengono tutt’ora un diario? Ebbene, questa pratica risulta essere estremamente utile per qualsiasi persona, qualunque sia la loro professione o livello di studi e cultura generale.
Tenere un diario giornaliero o semi giornaliero ha davvero tantissimi benefici, in particolare per chi, come noi, ama la lettura, ma anche e soprattutto la scrittura, diciamo che potrebbe essere la fiamma pilota della nostra creatività per darci una mano nei momenti in cui la nostra divampante Musa sta schiacciando un pisolino.
Ma mantenere la nostra mente allenata non è il solo beneficio che il nostro amico rilegato potrebbe avere per noi.
Riflettere sulle nostre esperienze sarebbe la chiave dell’apprendimento, secondo solo alla pratica per ricordare nozioni e informazioni. Quindi tenere un diario potrebbe aiutare chi volesse migliorarsi nello studio, specialmente se si tratta di persone che tendono a distrarsi facilmente.
Ecco a voi solo alcuni benefici:
Rappresenta un esercizio di comunicazione, che ci permette di migliorare non solo la nostra produzione scritta, ma anche orale. Leggere è certamente utile sotto questo aspetto, ma la pratica cementa le nostre capacità.
Ci permette di avere un pensiero positivo. Scrivere i cattivi pensieri o sentimenti che ci attanagliano è davvero utile non solo per stare bene nel breve periodo, ma per costruire un circolo di pensieri virtuoso che potrebbe sorprendervi. Scrivere un diario è un consiglio molto diffuso dagli psicologi anche per uscire e trattare con forti situazioni di stress o traumatiche che stiamo affrontando.
Spesso ingigantiamo le ansie che ci attanagliano, e farci i conti rendendole chiare e dirette sulla carta le ridimensiona e ci ricorda che a tutto c’è una soluzione.
Conseguentemente è stato provato che tenere un diario ci aiuta a dormire meglio, e si sa, una mente riposata è una mente serena. Non per spaventarvi, ma il cervello comincia a ridurre le sue dimensioni dopo lunghi periodi di deprivazione di sonno.
Ma perchè dovrei tenere un diario?
Certo, i benefici sopra elencati fanno davvero gola, ma molte persone si scoraggiano già alla partenza e finiscono per non scrivere mai quelle magiche pagine.
Un diario permette di catalizzare i propri pensieri distruttivi e a neutralizzare sentimenti lesivi per la nostra psiche. Un esempio? Lincoln teneva una raccolta di lettere mai firmate o spedite che lui definiva come “Hot letters” dato che le scriveva quando era preda dei suoi attacchi di rabbia.
In questo modo aveva modo di sbollire e allontanare per sempre i suoi pensieri dettati dalla rabbia e non rischiare di dire parole di cui si sarebbe poi pentito a persone che magari non gli sarebbero mai andate completamente genio, ma che inimicarsi sarebbe stato poco furbo da parte sua.
Chissà, magari se anche il suo assassino avesse tenuto un diario probabilmente sarebbe riuscito a finire in santa pace lo spettacolo teatrale a cui stava partecipando!
Ho letto recentemente un aforisma che diceva che nulla può spezzare una catena di ferro, tranne la ruggine. Penso che questo sia riassuntivo per l’azione lesiva che pensieri negativi e distruttivi possono avere sulla nostra mente e anche sulla nostra vita. Se la ruggine rimane, distrugge, ma se impediamo che sedimenti, la catena rimane sana e forte.
Avete mai desiderato fare un viaggio temporale? Magari nei primi del Novecento? Certo, con i vaccini e la sicurezza di non essere additati come stregoni sarebbe anche meglio. Ebbene, che cos’altro è un diario se non una capsula temporale?
Possiamo leggere i diari di grandi comandanti o imperatori romani ed essere catapultati indietro di centinaia di anni comodamente dalla nostra poltrona preferita.
Pensiamo a quanto la vita comune sia cambiata negli ultimi cinquant’anni, e a come il mondo stesso sia cambiato con le persone che lo abitano. Quindi perchè no, possiamo scrivere un diario per il beneficio di coloro che vorranno leggerlo, e avere un assaggio più vero e personale di un libro di storia.
Prendiamo anche in considerazione i diari di Leonardo Da Vinci, dai quali sono partiti progetti di ricerca che influenzano la nostra vita, pensiamo a quanto siamo potuti progredire come specie umana grazie ad un banalissimo diario!
Ma non occorre essere Da Vinci per scrivere un diario, e neppure è obbligatorio farlo per qualcuno che non siamo noi stessi.
Rivedere le nostre decisioni alla luce delle nostre esperienze, pensare a quello che abbiamo vissuto e guardare la strada che abbiamo percorso ci dà un quadro onesto ed oggettivo che l’insieme della nostra mutevole memoria spesso distorce non riesce a fare.
Anche per coloro che soffrono di una memoria un po’ ballerina possono trarre grande beneficio da questo, per fatti o eventi che poi gli anni tendono a far sbiadire.
Di cosa deve parlare un diario?
La bellezza di un diario è che può parlare di tutto, ma proprio tutto!
Per esempio potrebbe trattarsi di un diario dei vostri sogni, di quello che avete fatto durante la giornata o che vi preparate a fare.
Potrebbe essere una lista di frasi che vi hanno ispirato o che trovate divertenti. Una lista di libri da leggere. recensioni di film o serie che avete visto.
Una serie di parolacce indirizzate cordialmente a chi vi ha fatto venire non solo i cinque minuti, ma un’ora intera!
Per un periodo ho tenuto nota delle parole difficili in cui incappavo, e la mia preferita di oggi rimane petricore, la parola che indica l’odore che prende l’aria quando piove.
Il vostro diario sarà sempre vostro, e nulla può renderlo diversamente tale. Quindi scrivete quello che più vi piace, ma scrivete!
Come cominciare?
Come tutte le buone abitudini per cominciare si deve partire dal minimo. Una frase, cinque minuti in cui nella nostra giornata o due/tre volte la settimana scriviamo qualcosa.
Il trucco sta proprio nel cominciare, e poi per il resto chissà dove ci porterà, ma il primo passo è il più importante.
Ovviamente un diario non deve essere per forza giornaliero, ma nemmeno avere troppo tempo che intercorre tra un aggiornamento e l’altro; anche la ripartizione temporale deve essere squisitamente soggettiva.
E voi? Anche voi tenete un diario? E’ segreto o lo lasciate in bella vista sulla vostra scrivania?
Tengo un diario da tanti anni, anche se non lo chiamo così… anzi, non lo chiamo affatto. Sta sullo scaffale, in vista, ma so che nessuno ci va a ficcare il naso. Lo uso per annotare pensieri che considero importanti, non per i normali fatti quotidiani. Non lascio molto spazio alla negatività; quando arrivo a scrivere, è sempre perché mi sembra di avere capito qualcosa in più grazie a una difficoltà.
Mi piace molto il tuo approccio positivo. La cosa mi ha riposrtato alla mente i miei diari scolastici, anche se in realtà erano un accumulo di citazioni, aforismi e opere grafiche o fotografiche.
Non tengo un diario dalle superiori, perché poi ho iniziato ad avere amiche di penna e in certo senso il mio diario erano loro. Poi avevo un quaderno di poesie o riflessioni, una sorta di diario che posso comprendere solo io. Ho però una vecchia agenda che è lo “sfogatoio” dei miei momenti peggiori, quelli che proprio la testa ti esplode e devi fare uscire un po’ di quel qualcosa, sia rabbia o dolore. Nonostante ci siano stati accadimenti feroci anche in questi ultimi cinque anni, che in passato mi avrebbero portato a scrivere pagine su pagine là dentro, non l’ho più ripresa in mano. Vorrei che fosse letta un domani? No, perché non mi rappresenta del tutto. E quindi mi dico: anch’io vorrei tanto avere un diario di mio nonno, che ho perso troppo presto, ma dovrebbe essere stato scritto per i posteri, con la volontà di essere condiviso. 🙂
Grazie Barbara, mi stai portando a fare una riflessione in più: un diario scritto per i posteri, non è una autobiografia?
Penso ci rifletterò un po’ sulla differenza tra diario e biografia.