In questi giorni ci troviamo forzatamente nelle nostre case per via della quarantena. Il tempo sembra non passare mai e si cerca disperatamente un modo per scappare dalla noia.
Anche io ho cercato di fare la mia parte condividendo con voi il mio vivere la quarantena, lavorando, scrivendo, parlando con i miei amici.

Come me moltissime altre persone condividono i loro hobbies o la loro routine quotidiana per dare spunto  chi cerca un confronto o è poco abituato a passare il proprio tempo in casa.

yogaMi sono accorta di una cosa durante questo periodo: tutti sono costantemente impegnati a cercare di passare il messaggio che si deve occupare ogni istante della nostra giornata. Dobbiamo dedicarci ai nostri hobbies, leggere, guardare un film, cucinare e poi successivamente fare esercizio perché sembra essere un ordine tassativo: in quarantena è vietato ingrassare.

Allora via con tutorial per qualsiasi genere di attività che si possa svolgere all’interno di uno spazio ristretto, perchè l’importante è fare.

Sono assolutamente d’accordo nel rimanere fisicamente e psicologicamente stimolati, anche io come sapete cerco di dare un senso ad ogni mia giornata, ma mi sono anche accorta che stiamo perdendo una grande occasione, quella di apprezzare il silenzio.

Non intendo il silenzio assoluto, ma quella quiete che ci è concessa dal poco traffico, dai parchi vuoti e dalle strade non più affollate. Abbiamo a disposizione ora il nostro spazio, un dono prezioso che, a mio dire, merita di essere considerato.

Personalmente ho cominciato a riservare per me stessa un quarto d’ora ogni giorno in cui non faccio assolutamente niente per nessuno, potremmo definirlo come un modo alternativo di meditare.

arcobaleno occhioApprezzo quello che ho e sento solo i miei pensieri, nel silenzio sociale. Abbiamo la possibilità di non avere pressioni di nessun tipo per fare o non fare qualcosa, perchè effettivamente siamo noi a cercare qualcuno che ci dica cosa mangiare, come fare esercizi o rilassarci.

Mi prendo la libertà di ascoltare l’unica persona che mi capisce veramente: me stessa.

Quindi vi propongo questo, non vedete questo periodo di clausura forzata solo come una gabbia in cui siamo rinchiusi, ma una porta verso noi stessi.