Quanto spesso capita che alla fine della settimana ci ripromettiamo di essere più produttivi la successiva? O di scrivere più spesso? E quanti brindisi abbiamo fatto durante Capodanno per dirci che questo sarebbe stato l’anno nuovo per scrivere il nostro romanzo nel cassetto?
Forse non state solo procrastinando, ma vi serve il giusto approccio mentale alla situazione.
Scrivere non è sempre facile, soprattutto se vogliamo scrivere un libro, una sceneggiatura o un testo che non sia solo una scena che ci si è stampata nella testa e che proprio non riesce ad uscire.
Personalmente cerco per quanto possibile di organizzarmi, come ormai sapete bene, e credo di poter riassumere in una manciata di punti i consigli che molto spesso devo ricordarmi di seguire io stessa.
1. Fissa il tuo obiettivo generico
Sembrerà banale ma dirsi una data margine per finire il nostro romanzo può essere molto utile, soprattutto se siete persone a cui piace mantenere le promesse.
Prendetela come una promessa verso sè stessi, alla quale cerchiamo di lavorare il più possibile per raggiungerla, ma se non ci riusciamo comunque sicuramente qualcosa avremo concluso, ed è questo l’importante.
Questa data o momento limite dovrebbe essere decisa una volta capito che tipo di storia vogliamo scrivere e quanto lunga vorremmo che fosse. Ovviamente non andrà mai nulla come previsto, ma provare a darci una direzione ci aiuterà.
2. Essere irreperibile
Sembra strano detto nell’era dei dati sempre accesi e della sindrome della vibrazione fantasma, ma per scrivere non dobbiamo fare niente altro.
E con niente intendo niente notifiche, niente sbirciatine al vostro feed di Instagram e per due ore niente video di gatti (lo so, è la parte più difficile). Non sono sadica, ma semplicemente le energie spese per riprendere la concentrazione ogni volta sono più o meno pari a quelle spese per rimanere sul pezzo.
Con questo non intendo dire che sgranchirsi le gambe o un buon caffè sono attività severamente proibite, ma semplicemente che un po’ di lontananza dalla reperibilità è un bene se abbiamo davvero voglia di guardarci indietro e vedere quello che abbiamo raggiunto con il nostro lavoro.
Questo vale anche per i messaggi, esistono applicazioni dedicate che bloccano i social di vostra scelta per un tempo limitato che voi impostate, così da non dover resistere alla tentazione.
Sinceramente sono anche convinta che il mondo non ha bisogno di voi 24h al giorno per sette giorni la settimana, regalatevi del tempo che sia solo ed esclusivamente vostro. E se davvero c’è un’emergenza la cara vecchia telefonata potrebbe rivelarsi utile.
3. Ritaglia il tuo tempo in anticipo
Le nostre giornate sembrano sempre troppo piene per poterci dedicare ad altro oltre la scuola, il lavoro, lo sport e il canonico giro FaceBook, Instagram e TikTok, ma il segreto, come sempre, è programmare.
Trovo molto più utile cercare di rispettare delle scadenze temporali rispetto a quelle di produzione. Ad esempio per me è più facile trovare un paio d’ore durante la settimana che finire un capitolo al mese.
Una cosa di cui sono convinta è che se dovessi seguire solo ed esclusivamente la mia fantasia ed ispirazione probabilmente neppure questo blog avrebbe mai visto la luce.
Certo, non possiamo forzare la nostra Musa, ma darle una spintarella nella direzione giusta può rivelarsi estremamente positivo per la nostra produttività. Scrivere non è sempre una gioia assoluta, e se ci sentiamo poco ispirati evitare il problema non è la soluzione, credetemi, ho provato!
Quindi anche a costo di scrivere solo un paragrafo utile nella finestra temporale che ci siamo dati, sarà valsa la pena all’interno del progetto complessivo che stiamo concretizzando.
4. Evitare inutili perdite di tempo
Cerchiamo di ottimizzare il nostro lavoro.
Se abbiamo deciso che una volta a settimana sarà il momento per noi di liberare la nostra mostruosa immaginazione e sfogarci tamburellando felici la nostra tastiera, cerchiamo di sfruttare ogni attimo al meglio.
Quindi se il nostro momento è il mercoledì sera, il martedì potremmo rileggere l’ultimo capitolo prima di andare a nanna, così da non dover perdere minuti preziosi il giorno dopo. Così come rivedere la sintassi e la grammatica alla fine della nostra sessione di scrittura potrebbe salvarci un bel po’ di tempo nelle revisioni di contenuto successive.
5. Crederci fermamente
Devo rivelarvi un segreto: l’unico supporto emotivo di cui avete davvero bisogno per scrivere è della vostra stessa persona.
Non potete scrivere senza di voi.
Quindi per una volta mettete in cantina tutte quelle voci che vi dicono che non potete farcela, che state sprecando tempo e che quello che state scrivendo non piacerà a nessuno e non verrete mai pubblicati.
Perchè, indovinate un po’? Chi se ne importa!
Scrivere è un regalo che fate a voi e ai vostri neuroni impigriti dalla normalità, e anche se il vostro libro rimarrà senza una vetrina, non significa che non lo leggerà nessuno, o che qualcuno, al contrario, debba per forza leggerlo.
A volte non serve un perchè per fare quello che ci piace o per metterci alla prova. Scrivere è un viaggio dentro sé stessi e nella propria immaginazione, scoprendo lati di voi a cui non avevate mai pensato, o che nasceranno la pratica di questa meravigliosa forma d’arte.
Sarebbe un po’ come pensare che tutti gli appassionati di disegno non dovrebbero mai tirare fuori tela e pennello perchè tanto non verranno mai esposti in gallerie importanti.
Scrivere è una passione, e come tale va coltivata anche per il semplice scopo di evitare la desertificazione dell’anima.
Quindi una volta per tutte mettete da parte i vostri se e i vostri ma e scrivete per il solo piacere di farlo.
Anche voi siete della stessa idea o avete pensato a soluzioni alternative per essere più produttivi e felici?
Abbiamo spazio di manovra, anche quando crediamo il contrario, per esempio nella gestione del tempo. Con la convinzione e la flessibilità si riesce a fare anche l’impossibile.
Quanto hai ragione! Il problema è quando subentra la pigrizia e il procrastinare…
Come scrissi tempo fa, grazie ad un articolo di James Clear, giornalista e coach aziendale, gli obiettivi possono essere controproducenti, sarebbe meglio lavorare per sistemi. Introdurre la scrittura nella quotidianità, impegnarsi in un processo continuo. Fissare un obiettivo potrebbe far perdere slancio se non lo si raggiunge per qualche imprevisto o eccedere nello sforzo subito dopo averlo raggiunto per seguire quello successivo, intensificando la fatica e rischiando di stancarsi troppo presto. Anche perché la scrittura è un processo lungo, meglio lavorare di resistenza sul lungo termine. 🙂
La continuità di sicuro è un elemento di aiuto, per quel che riguarda gli obiettivi per me dipende.
Avere un obiettivo può essere di stimolo a non rimandare il lavoro. Parlo infatti di un obiettivo generico, non un vero e proprio calendario di lavoro, quello proprio lo trovo difficile da gestire. Per me scrivere è un hobby, non un lavoro che avrà una sicura retribuzione, quindi lo devo incastrare nel mio tempo non lavorativo, assieme a tutti gli altri impegni. L’obiettivo mi aiuta a non trascurare la scrittura, rimanendola di continuo.