“C’è qualcosa che non mi piace, ma non capisco cosa sia” può essere una sensazione spiacevole che si prova davanti ad un prodotto grafico, ma non avendo una cultura a riguardo risulta difficile spiegare cosa la mente interpreta come stonatura.

Tutto normale, nessuno nasce imparato e non si è tenuti a sapere tutto di ogni cosa. Cercherò però di aiutare a guardare con occhio più critico la grafica che ci capita sott’occhio.

La disposizione degli elementi

Griglia
Per quanto gli elementi di un’impaginazione possano sembrare casuali, c’è sempre una griglia dietro. L’esperienza porta i grafici impaginatori a lavorare semplicemente immaginandola, ma ricordo le ore a lezione di grafica spese allenando l’occhio e la mente a riconoscerle nelle immagini che guardavamo ed anche il tempo speso per tracciarne prima di iniziare i lavori.
La griglia ha colonne e righe e non è necessario riempirle tutte, lo scopo della griglia è quello di dare uno spazio equilibrato a tutti gli elementi, aiutando ad organizzarli al meglio.
Devono sempre esserci dei bordi in ogni lato, al cui interno devono restare tutti gli elementi importanti: uno sfondo, colorato o illustrato può anche scavalcarli, ma le cose aldilà non devono essere importanti, nella consapevolezza che la stampa potrebbe tagliarli.
Infatti il taglio di stampa non è mai preciso e potrebbe oscillare anche di due millimetri.

Prossimità

Gli elementi che hanno un qualche tipo di relazione, devono stare tutti vicini: un titolo ed il sottotitolo, un indirizzo ed il numero di telefono…
La separazione degli elementi non correlati, aiuta moltissimo nel colpo d’occhio, per individuare subito tutte le informazioni di cui si ha bisogno.
Prendiamo ad esempio una ricetta: gli ingredienti avranno una zona separata dalla modalità di realizzazione.

Spazio bianco
Uno spazio bianco è semplicemente uno spazio vuoto, delle zone libere da elementi importanti che aiutano a scorrere meglio la grafica, dando riposo all’occhio. Non c’è una regola precisa per applicarlo, ma definisce la separazione degli elementi.

Gerarchia
Come dicevo, per quanto possa sembrare tutto casuale, un buon grafico sa esattamente come mettere i vari elementi per guidare l’occhio e la lettura del prodotto.
Lo stabilire una gerarchia indica gli elementi che devono risaltare per primi: questi possono risaltare per dimensione, colore o un qualsiasi modo che li renda accattivanti per dare enfasi e richiamare l’attenzione.
Alla fine, tutto l’insieme della composizione deve avere un aspetto coerente, ad esempio utilizzando uno stesso carattere o colori appartenenti ad una stessa tavolozza, in uno stile che a suo modo si ripeta.
Ciò renderà il lavoro più facile da leggere.

Raccontare una storia

La grafica non va considerata come un semplice insieme di elementi, una grafica deve essere evocativa. Infatti non interessano tanto l’azienda o le persone in sé, ma l’impatto che il prodotto ha in loro e nella loro vita.

Da qualche parte, tempo fa, lessi che le persone ricordano molto più facilmente le storie rispetto ai fatti. Un prodotto grafico ha cinque secondi per catturare l’attenzione di una persona e cercare di farle approfondire ciò che viene mostrato.

È quindi necessario che la grafica dia una narrazione in grado di portare il prodotto nella vita dell’utente e non cercare di far rientrare a forza l’utente nella vita del prodotto.

Un lettore deve sentirsi affine al titolo di un libro e la sua immagine di copertina: come in altri articoli, ribadisco che non bisogna ingannarlo, si deve essere coerenti con lo stile grafico del genere di cui si crea una copertina e col contenuto del libro.

Catturare l’attenzione

libri interniCinque secondi: questo è il tempo che impiega il cervello a decidere se qualcosa possa essere importante o meno, perché la mente umana è predisposta per filtrare le informazioni non necessarie.
Per questo una grafica va pianificata bene e non deve essere superficiale.

Proprio per superare il filtro del cervello, l’immagine di copertina deve chiarire subito il contenuto del libro, come anche il titolo deve essere pertinente.
Il lettore è curioso, per cui bisogna istigarlo a porsi delle domande anche sulle scelte grafiche, del perché quell’immagine bizzarra oppure il titolo con un carattere così particolare…

La copertina di un libro è una grande risorsa pubblicitaria, per cui va trattata alla stregua di un volantino pubblicitario o un’inserzione. Per cui nella progettazione di un libro la cosa fondamentale è che le informazioni sul libro siano chiare.