Tutti noi sappiamo a spanne qual è la differenza tra un romanzo ed una novella, o un racconto breve ed un pamphlet, ma vi siete mai chiesti quale effettivamente sia lo standard di battute?
Conoscere la differenza tra le varie tipologie di testo è estremamente utile se vi approcciate ad un concorso letterario: se viene richiesta una novella si dovrebbe essere sicuri di scriverne una, e non un romanzo breve!
Solitamente il numero di cartelle massimo viene indicato nel bando, ma è importante anche non sbagliare lo stile che ad ogni genere sarebbe più consono collegare.
E qui arriva il dubbio: qual è la differenza tra cartella e battuta? E tra battuta e parola? Vediamo di fare chiarezza
La cartella editoriale è un’unità variabile che cambia con il numero di battute per riga e cambia in base alle scelte di impaginazione (es. una cartella editoriale standard è un foglio di 1.800 battute, suddivise in 30 righe da 60 battute ognuna).
La battuta è standard, indica il singolo carattere e vengono conteggiati anche gli spazi e i segni di interpunzione.
La parola indica il numero di parole che abbiamo scritto.
Importante è non confondere il numero di parole con il numero di battute. Con i moderni programmi di scrittura come Word od Open Office in numero delle parole appare in automatico in basso a sinistra; per conoscere il numero di battute totali sarà sufficiente cliccare su questo dato affinché appaia lo specchietto in cui sono indicati il numero dei “Caratteri (spazi inclusi)”, che è l’elemento che a noi interessa in questo momento.
Prendiamo in esempio: “Il bambino annusa il fiore.” e “precipitevolissimevolmente”.
La prima frase conta cinque parole e ventisei battute.
La seconda parola è costituita da ventisei battute, pur essendo una sola parola.
Ora che la differenza tra cartella editoriale, battuta e parola è cristallina, possiamo procedere con la distinzione dei generi testuali: racconto breve, racconto lungo, romanzo breve e novella.
Come tutte le divisioni che riguardano la scrittura, non stiamo parlando in termini assoluti ed equivoci, quindi si tratta solo di inquadrare la lunghezza di questi generi usando un range che che possa essere ricordato più facilmente.
Il racconto breve: si sviluppa tra le 8.000 e le 30.000 battute. Come vedete gli spazi qui sono davvero stringati, servirà ridurre gli arzigogoli artistici e rimanere concentrati sullo sviluppo della vicenda e sulla trama, tracciando brevemente ma nitidamente i contorni di personaggi e ambientazione.
Mi piace pensare al racconto breve come un sano pettegolezzo raccontato davanti ad una buona tazza di tè al proprio migliore amicə.
Il racconto lungo: conta tra le 40.000 e le 80.000 battute circa. Anche qui non c’è molto margine per lasciarsi andare a descrizioni sfrenate o a flashbacks esplicativi, il focus è comunque la vicenda, ma possiamo avere più margine per descrivere i personaggi e gli altri elementi della storia.
Romanzo breve o novella: qui il Boccaccio ci aiuta illuminandoci con le sue bellissime narrazioni del Decameron, che vi consiglio vivamente di leggere, se invece state cercando qualcosa di diverso vi suggerirei le “Novelle Esemplari” di Miguel de Cervantes.
Come potrete notare queste solitamente non superano le 180.000 battute, si tratta quindi di vere e proprie storie con inizio, sviluppo e fine che potrebbero essere considerate dei romanzi iper accelerati.
Il romanzo: questa tipologia super classica che è al momento il formato più venduto comincia ad essere considerato tale quando si superano le 180.000 battute, però se andiamo a guardare il panorama librario commerciale noteremo che la maggior parte di essi superano le 300.000 battute.
Probabilmente il Silmarillion arriva a 300.000 battute solo contando quelle usate per scrivere la parola “elfo”, è un romanzo impegnativo, ma se siete appassionati a J. R. R. Tolkien vi consiglio vivamente di leggerlo!
Come abbiamo visto queste differenze sono indicative per conoscere in breve le principali differenze tra i generi che oggi abbiamo preso in esame, quindi non abbiate l’ansia di contare costantemente le battute!
Un consiglio pratico potrebbe essere quello di scrivere di getto il testo, un po’ come vi viene dal cuore, e poi di modificarlo e ridurlo in base ai vostri desideri e alle vostre esigenze.
Spero che ora vi sia un po’ più chiara la differenza tra questi tipi di testi, e ora che sapete la distinguere la cartella dalla battuta nessuno vi fermerà più!
Voi come fate ad adattare la lunghezza del testo in base alle vostre esigenze?