Nei racconti Fantasy la magia è generalmente il punto centrale della costruzione di una trama. Tutti i lettori vogliono in qualche modo avere qualcosa di magico, è la strada più rapida e semplice per un sognatore di realizzare i propri desideri. Permette di interrompere una vita monotona grazie all’improvviso stravolgimento che portano i superpoteri. In poche parole, la magia fornisce un modo per evadere dalla noia di un mondo apparentemente banale.
La presenza della magia rappresenta però anche una sfida per l’autore: se da un latosembrerebbe poter semplificare la risoluzione dei problemi, dall’altro potrebbe liquidare con troppa facililità la missione che ha fatto trattenetre il respiro al lettore per tutto il tempo. Il tanto atteso conflitto finale potrebbe diventare una semplice scena che si conclude in poche righe, la magia sarebbe quindi solo una scorciatoia.
Se ho già ripetuto più volte che è necessario utilizzare la magia con coerenza, ci sono altre regole che ho voluto applicare nella definizione di magia, e che utilizzo in maniera pratica per il mondo di Fortier, specialmente per quel che riguarda il continente di Thymos.
La magia richiede…
Odio la “magicabula” che può realizzare qualsiasi desiderio, inaffti non la troverete mai nei miei racconti. Come già detto in un articolo precedente, ho diviso gli utenti di magia in Thymos in quattro categorie, ,e quali però non sono rigide: Speziale, Incantamento, Elementale e Contemplazione.
…studio
Ho già parlato degli Speziali e di come essi siano paragonabili ai nostri farmacisti e medici: necessitano più di studio che forza magica, e ciò che riescono a fare è principalmente osservare e comprendere come sia più sensato agire nelle varie situazioni.
…attitudine alla magia
Gli Incantatori sono equiparabili a degli artigiani, infatti spesso si affiancano ai negozianti delle botteghe. Sono coloro che riescono ad esaltare le potenzialità degli oggetti, rendendoli estremamente funzionali e godibili. Tutti gli oggetti di elevata complessità sono quindi resi più interessanti e quindi siamo in grado di attribuirgli un valore non solo economico, ma dato anche dalla nostra profonda comprensione, per quel che riguarda il loro vero valore.
Ad esempio, la forgiatura di uno scudo incantato non protegge di per sè chi lo impugna, ma semplicemente il legno o il metallo utilizzato per crearlo hanno avuto una lavorazione più specifica, usando la magia per rendere particolarmente resistenti i materiali, le cui imperfezioni sono ridotte al minimo. Uno scudo incantato creato con del legno di scarsa qualità sarà sicuramente inferiore ad uno scudo di tiglio creato da un fabbro non-mago. Questo è il motivo per cui gli Incantatori sono visti con la stessa diffidenza di un mercante.
L’uso della magia ha delle conseguenze
L’autore australiano Garth Nix sostiene che la magia dovrebbe essere più interessante dell’uso di una stufa elettrica o di un fucile. Concordo, per cui nonostante abbia creato ambientazioni in cui la magia è alla portata di tutti, ho voluto ideare delle branche di magia i cui gli utenti sono più selezionati e più complessi: i Contemplatori, ovvero i druidi e gli Elementaristi: i grandi maghi che rispecchiano maggiormente il concetto di mago vero e proprio.
I Contemplatori, presenti solo nel Nord di Thymos, sono coloro che hanno una visione chiara dei movimenti della magia di Creazione, senza però avere le abilità di interferirvi. Utilizzano la loro magia come se fosse un sesto senso: la magia viene proiettata al di fuori del loro corpo e legge tutti i movimenti magici dell’area analizzata. Un Contemplatore ad esempio riesce a leggere con anticipo le correnti magiche che muovono il cielo e ne sa prevedere il tempo atmosferico per i giorni futuri. Maggiore è la loro capacità contemplativa e più diffusa è la loro area di azione , potendo anche arrivare a giudicare come un evento in villaggi vicini influenzerà quello in cui si trova.
Se l’energia espulsa dal corpo per la percezione è molto più alta di quella rimasta all’interno dell’individuo, questo avrà serie difficoltà a richiamarla a sé, rischiando di morire.
Un Contemplatore rischia anche di inebriarsi della contemplazione: essere talmente attratto dalla magia di creazione da non volersene staccare, arrivando ad una dipendenza, chiamata contemplarismo.
I talenti nasosti possono essere grandiosi, ma le ripercussioni della magia generano drammi. Allo stesso tempo questo dà la possibilità di creare grandi storie.
La magia di Contemplazione è bandita nel Sud di Thymos ei trasgressori vengono trucidati nei modi più brutali. Vi sono stati episodi di Signori accecati dal potere al punto di cercare di ripristinare la dispersione, assorbendo la magia da coloro che la possedevano, uccidendoli. La pratica di prendere magia da altri e farla propria, che storicamente risulta possibile, ma di cui non è stato tramandato il metodo.
Non rendere la magia più grande della storia umana sottostante.
La magia in un racconto può essere illimitata e potentissima, ma il fatto di poter fare ogni cosa si voglia non deve annullare le doti umane, che rendono i personaggi vicini al lettore. Un eroe interessante generalmente non usa la sua magia per salvare la situazione perchè il personaggio trionfa grazie proprio alla sua umanità.
La magia è sempre influente per portare i personaggi alla fine, ma come condizionano i personaggi le sue regole? Credo sia proprio il capire come applicarla che porta con sè un profondo fascino.
In Thymos un Elementarista è considerato un mago di alto livello. La sua abilità consiste nell’avere una grande padronanza di uno (e solo uno) dei cinque elementi comunemente riconosciuti: terra, aria, acqua, fuoco e legno, ovvero elementi di cui è fatta la Magia di Creazione. Mentre Speziali e Incantatori devono possedere un elemento per modellarlo, un Elementarista è in grado di chiamarlo a sé.
Ad esempio i primi devono avere un pezzo di ferro tra le mani per trasformarlo in un cucchiaio, mentre gli Elementaristi mostrano un cucchiaio apparentemente dal nulla, sebbene nella loro mente devono aver chiaro da dove poter prendere il ferro. Questo porta spesso il popolo a considerarli ladri, ma nella maggior parte dei casi rivestono ruoli d’alto rango, come consiglieri (Elementaristi di aria e terra) o capitani militari (Elementaristi di fuoco e acqua). Gli Elementaristi del legno, invece, sono impegnati perlopiù nell’istruzione e nella vita religiosa.
Quella degli Elementaristi è infatti l’unica categoria di Maghi che può dirsi organizzata in una scuola, con templi nella costa est del Sud di Thymos.
Alla fine qualsiasi sia il genere di cui si scrive, ci troviamo sempre a parlare delle scelte che i personaggi fanno. Piacciono perchè si empatizza con loro, comprendnendo emozioni e condividendone le scelte ed i risultati, ed in parte imparando anche cosa fare della nostra vita.
Cos’è che rende interessante la magia nei vostri racconti? Qual è l’equilibrio tra umanità e super poteri che avete deciso di adottare?