Generalmente la base di ogni racconto fantasy classico vede un monarca cattivo che si trova ostacolato nei suoi piani dall’eroe buono che alla fine lo sconfigge, diventando in molte occasioni lui stesso il sovrano.
La monarchia fantasy
Nei fantasy classici spesso ci si trova davanti a governi gestiti da monarchie assolute, senza costituzione o parlamento. Il monarca ha spesso un potere decisionale totale (autocrazia), i consiglieri sono scarsamente controllati e possono giocare con il popolo come dei bambini capricciosi, sfruttando l’esecito a piacimento, senza che nessuno possa replicare.
Apparentemente non ci sono conseguenze negative nell’agire del sovrano assoluto fino al momento di un inevitabile colpo di stato: nulla lo può fermare dai suoi peggiori eccessi di follia mentre rovina il regno.
Se notate, il problema all’interno dei romanzi non è mai identificato con il sistema di governo ma con il sovrano, che ha abusato del potere assoluto che detiene. Difficilmente qualcuno mette in dubbio che possa essere il sistema stesso ad avere delle falle.
Sono dell’idea che la monarchia assoluta sia utilizzata unicamente per semplicità narrativa.
Deriva dall’influenza delle fiabe che ci leggevano da bambini dato che un re ed una regina sono paragonabili alle figure di padre e madre che gestiscono la famiglia, quidi più vicini alla conoscenza pratica del fruitore.
L’utilizzo degli stereotipi di re e regine porta ad un risparmio in termini di complessità della struttura del racconto: un impianto più realistico porta ad uno sforzo maggiore per capire l’ambientazione e cosa stia accadendo.
Il bene ed il male non saranno così definiti e nessuno dei due probabilmente sarà totalmente sbagliato. Per un bambino lettore, un sovrano molto buono oppure molto cattivo è più facile da comprendere: purtroppo, normalmente, chi aspira all’autocrazia decide di uccidere i rivali, e ogni forma di giustizia è decisa dal vincitore.
Vecchie storie, nuove ispirazioni
In ogni libro di storia troviamo moltissimi sovrani capricciosi che spesso contestavano la stessa autorità regale a cui dovevano rispondere. Pensiamo a come, con il feudalesimo l’imperatore comprasse la lealtà dei nobili: quando a questi veniva imposto un ordine, prima di attuarlo, essi chiedevano quale sarebbe stata la loro ricompensa.
Non se la passavano meglio gli imperatori romani dato che non era raro che gli uomini inviati nelle provice pensassero di poter regnare in modo migliore rispetto ai loro superiori, inebriati dal potere.
La storia è costellata dalla presenza di monarchie: sono numerosi i sistemi governativi la cui autorità è incarnata da una persona. Monarchie ereditarie, elettive, assolute, costituzionali, per non citare poi la grande varietà di titoli di cui solo alcuni sono “re” e “regina”.
Scrivere con pigrizia
La democrazia ha un ruolo importante nella storia eppure non ci sono molti romanzi fantasy che propongono tali legislazioni. Probabilmente risulterebbe noioso, troppo vicino alla banale realtà.
Per molti il fascino del fantasy sta nei cambiamenti storici e complicati sistemi magici, per altri nelle sfide che devono affrontare i personaggi, con tradimenti, dolore ed insicurezze.
Credo che in pochi possano dirsi affascinati dal fantasy per la sua struttura governativa: per questo si può giustificare l’uso della monarchia assoluta come espediente narrativo per semplificare questo aspetto.
Potremmo anche dire che scrivere di monarchie assolute nel fantasy è un’abitudine.
Quando scriviamo possono esserci anche opzioni diverse da “monarchia” e “democrazia”: non dimentichiamoci di signori della guerra, la plutocrazia monetaria, o ancora una strutture quali la teocrazia papale. Scrivendo fantasy è possibile anche inventare forme di governo che non sono mai esistite nella realtà.
Le opportunità sono veramente tante, all’interno ed all’esterno della monarchia: potremmo perdere un po’ di tempo per esplorarle.
Qual è il sistema di governo con cui vi trovate più a vostro agio nello scrivere?
Scrivendo mi disinteresso completamente della forma di governo, ma se scrivessi fantasy dovrei pensarci. Quando si deve creare un mondo non ci si può permettere di lasciare niente al caso.
“Quando si deve creare un mondo non ci si può permettere di lasciare niente al caso.” Questa la segno e sottoscrivo. In realtà anch’io ho sempre trascurato la parte di governo nelle mie idee, anche se delle linee di massima me le ero tracciate.
Questa mia riflessione è partita da un articolo sul Trono di Spade, in cui c’è il frenetico cambio di sovrano: perchè invece di cambiare continuamente re, nessuno si è preoccupato di cambiare sistema di governo? Forse la storia sarebbe finita al primo libro e con meno sangue.