Si sa, scegliere un nome per un bambino è una dei compiti più difficili che un genitore debba affrontare.
Dare un nome ad una persona è sempre stato in varie epoche e culture una questione molto seria!
I nativi americani ad esempio aspettavano che il bambino crescesse e che fosse quindi il nome ad adattarsi alla sua personalità.
I romani avevano addirittura tre nomi: uno dato a pochi giorni dalla nascita che era scelto da una rosa abbastanza ristretta di nomi comuni (il praenomen); il secondo era il nome del clan di appartenenza, ovvero quello della gens (il nome gentilizio); e un terzo nome che veniva scelto durante il corso della vita della persona che era legato ad una particolare caratteristica fisica o caratteriale, a volte usato anche in modo umoristico (il cognomen).
Scegliere come verrà chiamata una persona per il resto della sua vita è quindi a dir poco cruciale, e questo vale anche per i nostri personaggi.
Ma come fare? Ecco di seguito cinque consigli per scegliere con efficienza ed efficacia un nome per i vostri personaggi:
- Fare attenzione al significato: tutti i nomi derivano da radici etimologiche con un significato particolare, quindi se avete in mente un nome per un personaggio, accertatevi che sia in accordo con lo stesso.
Potreste anche usarlo in modo umoristico, un esempio? Chiamare un atleta Claudio (dal latino claudus: zoppo).
Ovviamente questo vale anche per il cognome che sceglierete. - Tenere conto dell’epoca in cui vivono: a meno che i genitori non scelgano un nome antiquato per tradizione o perché hanno una particolare passione per l’antico eviterei di usare nomi come Theodosia o Brunilde per una bimba del ventunesimo secolo.
Allo stesso modo, se state scrivendo di una ragazza degli anni ‘20 negli Stati Uniti, poco probabilmente si chiamerà Dakota o Mackenzie.
Un consiglio? Effettuare una ricerca quanto possibile accurata su Internet o guardando gli elenchi telefonici nelle biblioteche delle vostre città. - Fare attenzione a non creare nomi ambigui: fate attenzione anche a come suonano i nomi che avete scelto, Anna Anastri potrebbe essere anche inteso come Anna Nastri in un audiolibro, quindi provate sempre a dirlo a voce alta.
Anche per quanto riguarda la scelta di nomi propri comuni come cognomi (es. Mauro Franco), si dovrebbe prestare attenzione, a meno che non abbiate intenzione di sfruttare questo aspetto per scene divertenti. Usare le allitterazioni con coscienza: come i supereroi Marvel, se volete far intuire che il personaggio è importante, usate nomi con iniziali uguali o che allitterano, pensiamo ad esempio a Severus Snape in Harry Potter o Bilbo Baggins ne Il Siglore degli Anelli.
- Ricontrollare sempre: soprattutto per nomi di personaggi provenienti da culture e luoghi a noi lontani. Bisogna fare molta attenzione soprattutto a non sbagliare la nazionalità di quelli asiatici che potrebbero avere sonorità per noi simili, ma essere di provenienza sbagliata per il nostro personaggio.
Potendo creare noi la vita dei nostri personaggi siamo aiutati nella ricerca del nome, anche se si sa, un personaggio è sempre un po’ indipendente in quello che fa.
Quindi noi, da bravi genitori facciamo del nostro meglio per scegliere bene, ma la parte migliore è vedere come poi va a finire!
La lettura ad alta voce del testo salva da molti errori, di vario genere. Io ai nomi dei miei personaggi cerco di prestare attenzione, tra lunghezza, uso delle lettere, suoni duri e suoni dolci eccetera. Mi sembra importante.
Sembra importante perchè alla fine lo è. Il suono delle parole influenza molto la fluidità del testo, anche quando non è letto ad alta voce.
Dipende dal tipo di storia che si sta scrivendo ovviamente, ma avevo trovato un metodo interessante: delle bustine di zucchero della Eridania che avevano stampigliato i nomi comuni italiani moderni. L’idea era di cercare la tua bustina di zucchero per il caffé, ma io che da anni lo bevo senza zucchero usavo il sacchetto per trovare i nomi dei personaggi che non mi venivano! 😀 😀 😀
Soluzione creativa quella dello zucchero! Poi la casualità secondo me varia anche dall’importanza che deve avere il personaggio. Per me più un personaggio è caratterizzato, più ci tengo ad un nome che lo contraddistingua e lo rispecchi.