A trarre in inganno secondo me è la parola “nuovo” che si associa all’anno che sta per arrivare: ed ogni volta ci si riempie di propositi che poi saranno disattesi.
Se tutto va bene durante il mio 2018 sono riuscita a realizzare uno dei miei propositi del 2015.
Ammettiamolo: l’Epifania non solo le feste porta via, ma anche buona parte delle promesse che ci eravamo fatti giusto una settimana prima.
“Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un regalo: per questo lo chiamiamo presente”
Se c’è una cosa su cui sto ancora lavorando è vivere nel presente: rispetto al passato ho fatto grandi progressi, ma mi rendo conto che la vita vissuta giorno per giorno ha anche le sue imperfezioni.
L’anno appena trascorso è stato per tutti di grande insegnamento sull’adattarsi a vivere il momento.
Il vantaggio di non porsi obiettivi è che, se si riesce ad essere positivi e propositivi, sarà più facile che le cose accadano e riusciamo a realizzarci.
Raggiungere risultati non pianificati ci stupirà e ci farà sentire bene.
I “dover fare” sono ostacoli che ci poniamo davanti, una forzatura verso noi stessi.
Il consiglio è naturalmente rimanere aperti alle possibilità, ben disposti al cambiamento e pronti a vedere i nostri difetti per migliorarci.
I rimpianti sono inutili, gli insegnamenti che ne traiamo dureranno per tutta la vita
Il vantaggio di non avere una lista di obiettivi è sicuramente quello di non cadere nei rimpianti per non averli soddisfatti. Il fatto che non si sia realizzato quella particolare cosa, in tutto questo tempo, ha delle valide motivazioni: non la si voleva realmente fare, oppure si è data più importanza al pensiero di quelle cose, al punto da non riuscire a metterle in moto. A me succede spesso: pianifico a lungo ed in modo minuzioso, poi non attuo la mia organizzazione.
Ma i motivi degli insuccessi si possono trovare anche nel non credere veramente in un obiettivo, oppure nel fatto di basarsi sulle aspettative degli altri.
“Dobbiamo usare il tempo come uno strumento, non come una poltrona” J.F. Kennedy
Se per quest’anno fossimo semplicemente noi stessi? Posso assicurare che anche questa non sarebbe una cosa semplice, perché vuol dire riuscire a non cadere nelle trappole della nostra mente ed essere liberi.
Il valore deve venire dall’imparare a conoscersi, a realizzare i propri desideri e smetterla con aspettative, specialmente se vengono da fuori di noi.
Infondo sappiamo bene che la cosa che conta è la costanza nelle cose: per questo è bene partire dalle piccole cose, imparare a gioirne e magari saremo spinti verso successi più grandi.
Se si è ambiziosi e si hanno grandi obiettivi il consiglio è comunque simile: analizzate l’obiettivo e dividetelo in piccoli traguardi, che la mente sarà contenta di superare di volta in volta, lasciandovi un senso di appagamento.
Ammettiamolo, non siamo portati per cambiamenti radicali, se siamo troppo ambiziosi e vogliamo realizzare tutto in fretta, più che alla meta, ci si avvicina al fallimento.
Quindi, il mio augurio per il nuovo anno è quello di riuscire a sviluppare delle buone abitudini, una alla volta, senza avere fretta: dobbiamo entrare in uno stato mentale bendisposto e sereno, che ci aiuti a progredire.
Concordo quasi su tutto. Non considero un insuccesso come tale, non lo vedo come un obiettivo non raggiunto (perché ragionare a obiettivi non mi aiuta), piuttosto come un processo da aggiustare, da affinare, da migliorare. Come diceva Mandela: Io non perdo mai, o vinco o imparo.
Poi è vero che la fretta non porta mai a niente. Chi ha fretta di dimagrire, non cala di un chilogrammo. Può anche riuscirci, ma se non consolida delle buone abitudini alimentari e la giusta dose di movimento, riprenderà quel chilo e pure altri quattro.
Così in questi anni ho visto che chi ha fretta di pubblicare, che è un obiettivo enorme e dipendente da variabili non controllabili, arriva pure a chiudere blog e relazioni con i lettori, a mollare tutto, a sparire nel nulla.
Quindi più che obiettivi, meglio i processi (o le abitudini), che non cambiano dalla mezzanotte del 31 alle zero zero dell’1. Cambiano solo quando decidiamo di cambiare. 😉
“Io non perdo mai, o vinco o imparo” è un ottimo approccio. Per quel che riguarda obiettivi falliti sarebbe da vedere anche caso per caso, è un po’ difficile generalizzare. Processi o abitudini sono la cosa migliore, che fa vivere più sereni.
Sviluppare buone abitudini: aggiudicato! Le abitudini sono potenti. Sono quelle a cambiare il mondo, ancora più dei colpi di stato e delle rivoluzioni… credo. 😉
Le abitudini possono aiutare o distruggere le persone. Entrare in una routine senza accettare gli stimoli esterni è deleterio, invece le “buone” abitudine o “sane” permettono di ottimizzare e ricavare tempo e conoscenze per migliorarci.