Come faccio a creare un mondo magico? Che tipo di magia sarebbe più adatta alla mia storia?
Queste e tante altre domande sulla magia sono all’ordine del giorno per gli scrittori che si vogliono affacciare al meraviglioso mondo del Fantasy.
La magia non ha una connessione diretta con la nostra realtà, e questo ci dà la possibilità di creare dei parametri ad hoc per la nostra fantasmagorica storia! Occhio però che, come si sul dire, il troppo stroppia.
Per gli scrittori alle prime armi l’entusiasmo è un’arma a doppio taglio. Farsi prendere la mano è un attimo e ci potremmo ritrovare con un eroe dai poteri illimitati che può fare qualsiasi cosa e possiede eccezionali superpoteri che lo fanno assomigliare più ad una buffa caricatura di un dio con complessi di onnipotenza che un personaggio con cui i nostri futuri lettori possono creare un legame.
Come fare? Ecco di seguito alcune dritte.
Qual è la fonte della magia?
- Manipolazione dell’energia: la magia deriva da una già esistente energia. Siano esse emozioni o l’energia delle creature viventi. Pensiamo ad esempio a Lanterna Verde, il supereroe che crea i suoi strumenti attraverso la forza di volontà.
- Esseri superiori: in alcuni casi possono essere gli dèi a conferire poteri magici a degli “eletti” che ne beneficeranno. Queste entità possono anche essere creature elevate o degli spiriti magici, più vicini al folklore popolare. Un buon esempio potrebbe essere “Rebel” di Hamilton.
- Sostanze e animali magici: qui la magia è conservata in determinate creature che se sfruttate possono conferire capacità sovrumane a chi ne conosce i segreti.
- Manipolazione della realtà: in questo caso la magia non è altro che una prospettiva diversa sul funzionamento delle leggi fisiche che noi oggi conosciamo. Ad esempio pensiamo ai film “Unbreakable” e “Split” di Shyamalan che affronta in maniera totalmente nuova l’idea di supereroe.
Come funziona?
Fornire un chiaro apparato di regole generali per il funzionamento della magia nella nostra storia ci permetterà di rendere più credibile e logico il suo funzionamento. Un sistema organizzato dà chiarezza e non rende circostanziali i fatti di volta in volta. Inoltre evita allo scrittore delle possibili contraddizioni.
Le norme che regolano la magia ne limitano il potere e delimitano il potere dei maghi, quindi non possono agire totalmente liberi e scevri da vincoli, quindi si potrebbero venire a creare delle situazione di conflitto se un personaggio volesse violare tali regole per una situazione particolare.
Le regole possono essere espresse direttamente dai personaggi nel momento in cui devono apprenderle, oppure possono rimanere tacite. In Game of Throns ad esempio non si è mai davvero sicuri se la magia della Dama Rossa sia vera o se sia frutto delle sue sostanze chimiche utilizzate ad hoc.
Una parte di mistero è utile alla narrazione, soprattutto se si creano dei cavilli nelle regole generali per creare dei colpi di scena che ribaltino la situazione. Troppo mistero però disorienta il lettore.
Chi ha i poteri?
Dobbiamo inoltre decidere se la magia è di uso comune o se solo alcuni eletti la possiedono. E se sì, perché? La magia è ereditaria o va “guadagnata”?
In ogni caso ricordiamoci che nella narrazione ci sarà sempre l’eccezione alla regola che scombinerà la situazione normale del mondo che noi creiamo.
Sebbene il nostro eroe sarà l’eccezione non significa che non sia imbattibile, anzi, le sue debolezze lo renderanno più fragile e bisognoso della presenza degli altri personaggi.