Due arti a braccetto
Scrivere, leggere, ascoltare sono tutte attività che noi dipendenti dall’inchiostro reputiamo essenziali nella nostra vita.
Nessuno di mia conoscenza che ama la lettura o la scrittura riuscirebbe a vivere senza musica: sarà un caso?
Pensateci bene, avete mai sentito qualcuno che alla domanda: “Che genere di musica ascolti?”
Abbia risposto con: “Io non ascolto musica”.
Personalmente non saprei nemmeno come reagire ad un’affermazione del genere, tanta importanza ha la musica nella mia vita, come anche in quella dei miei amici e conoscenti.
Quindi ho fatto un po’ di ricerche ed effettivamente la musica attiva aree nel cervello che sono strettamente legate alla creatività e all’immaginazione, guarda caso quelle che servono proprio a costruire nella nostra mente immagini e sensazioni che scaturiscono da ogni parola stampata.
La musica serve a concentrarsi?
Le modalità di concentrazione individuali sono molto personali e dipendono da ognuno di noi, certo è che alcuni studi hanno affermato lo stretto legame tra musica classica e focalizzazione psicomotoria in pazienti in riabilitazione da ictus.
Quindi in breve la risposta è sì, ma ricordiamoci che ognuno è diverso. Ad esempio a me piace scrivere con musica prettamente strumentale, ma quando si stratta di creare qualcosa di visivo come disegnare o preparare delle copertine allora è tutta un’altra storia: non si può andare avanti senza aver prima messo le cuffie in modalità sport.
Certo è che quando si tratta di momenti di impasse scrittorio la musica aiuta moltissimo: mettere il genere musicale che meglio si accompagna alla scena che vorrei scrivere agisce come olio lubrificante sui miei ingranaggi un po’ bloccati.
A riprova di questo dei ricercatori dell’Università della Florida del Sud hanno provato che ascoltare musica triste quando si è un po’ giù di morale, o addirittura disperati, agisce come agente calmante e ci fa stare meglio perchè si “stabilizza” il livello di tristezza e aiuta a superare il momento più critico della fase.
Quindi se si cerca di immedesimarsi nel protagonista che è appena stato rigettato dalla sua cotta leggendaria allora consiglio caldamente di andare a cercare True Love Waits dei Radiohead, che si è dimostrata essere la canzone più triste composta dalla band, la quale sappiamo essere una miniera d’oro per musica deprimente.
Allo stesso modo mettere una canzone allegra e spensierata aiuterà a mettersi nello stato d’animo desiderato, o ad amplificare quello che viene già provato. Se ci pensate risulta un po’ strano sentire delle musiche che male si accompagnano al messaggio che vogliono mandare.
Ad esempio quante volte è capitato di sentire Sunset Lover nelle storie Instagram dei vostri amici mentre veniva inquadrata una festa movimentata? Questo è secondo me un esempio di asincronia tra emozione e musica, dato che personalmente è un brano più adatto ad un momento contemplativo.
Ma il mondo è bello perchè è vario, quindi magari ad alcuni Sunset Lover ispira voglia di festa e di compagnia.
Inoltre un altro piccolo trucchetto che si è scoperto grazie allo studio della correlazione tra musica e mente umana è quello legato alla musica di sottofondo dei videogiochi che agisce come una specie di Adderall per il cervello.
Sembrerebbe che se si ha la necessità di finire un compito od un lavoro in poco tempo rimanendo concentrati la musica migliore da ascoltare è proprio a colonna sonora dei videogiochi!
Tali melodie sono infatti studiate per far rimanere il giocatore concentrato più a lungo possibile e stimolando la capacità di reattività dello stesso, con il risultato di portare a termine più facilmente e velocemente compiti che altrimenti sarebbe stato più difficile completare.
Voi sapevate che la musica è così importante per la scrittura? E voi cosa preferite ascoltare quando leggete o scrivete?
In realtà non ascolto mentre leggo o scrivo, come atto finale. Ascolto quando “immagino” la scrittura prima di arrivare alla carta o al computer. Quindi le mie sono colonne sonore dell’ipotetica scena da film che poi finirà sul racconto. Invece quando scrivo e revisiono, ci deve essere silenzio. Al massimo, accendo Noisli sul browser con il rumore della pioggia o del bosco o pure del treno.
Dei videogiochi, non saprei… l’ultimo ricordo traumatico è di Lara Croft dentro una caverna, con un cavolo di velociraptor (o era un trex?), e questa musichina rompiscatole che mi mandava in ansia più del bestione. E io che con la stecca da disegno da 80 cm cercavo di pigiare i tasti su e giù della tastiera, stando il più lontano possibile dallo schermo, tubo catodico… ere geologiche fa. 😀
Sulle musiche, ma soprattutto sui personaggi, Final Fantasy VIII. Mai giocato, ma le parti video sono meravigliose.