Nella mia vita non ho mai trovato un lavoro vicino a casa, ed assicuro che per lavoro ho cambiato diverse case in diverse città. La media delle ore giornaliere che trascorrevo fuori casa era tra le udici e le dodici ore al giorno. Attualmente sono tredici.

Nel passaggio tra un lavoro e l’altro però ho avuto dei periodi in cui mi sono ritrovata completamente ferma.
Come affrontare il passaggio da una vita estremamente impegnata ad una pressoché immobile?

Non lasciare che la vita si fermi, il mondo attorno prosegue

C’è un ricordo della mia infanzia che oggi mi torna in mente più che mai.

Non so quanti anni anni avessi, ma ero in età delle elementari e in quell’inverno avevo avuto una malattia infettiva che mi aveva costretto in casa per diverse settimane. Ad un certo punto quando la febbre era sparita mia madre mi diede il permesso di uscire in cortile. Rimasi sbalordita: era sbocciata la primavera, con tutti i suoi fiori ed i suoi colori. Quella sensazione di stupore è ancora vivida in me.

Trovo normalissimo provare smarrimento dal passaggio da un’agenda estremamente piena ad una pressoché vuota. Sarebbe il momento più propizio per depennare tutti i propositi rimandati a “quando ci sarà tempo”. Ma il più delle volte non è mai così.

La mente invece di sentirsi libera dall’oppressione lavorativa, si chiude in pensieri di realtà pratiche come pulire casa, fare la spesa, pagare le bollette… E la scrittura? E la creatività?

Quando si è molto occupati ci si impegna a scrivere nei pochi spiragli di tempo che si hanno, in genere la sera o il weekend. Mentre quando si ha tutto il tempo del mondo e la scelta dell’orario è praticamente infinita, è estremamente facile rimandare la scrittura.

Il segreto è sempre quello e non è un segreto: pianificarsi la giornata. “Ogni cosa a suo tempo” è la frase che rende meglio questo momento. Alzarsi la mattina ed avere degli obiettivi è fondamentale per affrontare con nuova carica la giornata. Certo, è possibile prendere le cose con più tranquillità, dormire un po’ di più e prendersi cura di se stessi, ma a fine giornata sarà sempre appagante andare a dormire sapendo di aver fatto tutto ciò che ci si era prefissati.

Quindi in un momento di “vita tranquilla” il mio consiglio è di evitare di rimandare.

Ottimizzare la scrittura

Meglio scordarsi che nei primi giorni della nuova pianificazione si riesca a raggiungere gli obiettivi ed essere produttivi come si vorrebbe. Non succede praticamente mai: quindi meglio evitare lo sconforto del paragone la quantità di scrittura con quello che si produceva la domenica o nelle serate.

Un’altra accortezza potrebbe essere quella di non iniziare subito con un romanzo, ma provare con qualcosa di più semplice che aiuti a ottimizzare il tempo. Per quanto si possa essere organizzati nella teoria, poi la pratica si rivela immancabilmente differente.
La cosa importante all’inizio è riuscire a prendere il ritmo dei nuovi impegni.

Anche in caso di romanzi consiglio comunque di dividere i problemi in problemi più piccoli: affrontare la trama un pezzo alla volta. Affrontare questi compiti più piccoli può avvicinare al traguardo e può aiutare a trovare il ritmo.

All’inizio, ripeto, non si sarà produttivi come si vorrebbe, ma è un buon primo passo per scrivere e prendere il ritmo di scrittura.

 

Ora più che mai, continuate a sognare!