L’origine di questo post viene da una mia necessità di approfondire i ruoli di queste figure in ambito editoriale: io per prima ho voluto chiarirmi una volta per tutte le idee, ed ecco qui le conclusioni a cui sono arrivata. Spero possano esservi d’aiuto.
Editore: il grande capo
La figura di un editore è colui che ha la responsabilità di prendere un prodotto grezzo e consegnarlo in modo gradevole al lettore. È colui che gestisce tutta la filiera dalla bozza che presenta l’autore alla consegna sugli scaffali del libro finito.
Lui si occupa di tutti gli elementi che stanno nel mezzo: coordinare il lavoro dei sottoposti (redattore, correttori di bozze), eventuali illustratori per la copertina e inserti interni, il grafico che impagina l’opera. Sua è la responsabilità degli accordi per la stampa (formato, carta, rilegatura…) e specialmente la promozione e distribuzione del libro.
In molti al giorno d’oggi si presentano come editori (qui userei la e minuscola), però nascondono dietro di sé la realtà di tipografie che fanno servizio di distribuzione. La richiesta di un investimento da parte dell’autore invalida il ruolo di Editore (qui permettetemi la E maiuscola).
Redattore – Editor: l’analisi artistica
In italiano è redattore, ma sempre più si sta utilizzando il termine editor: è colui che analizza la bozza dell’autore per controllarne la chiarezza, la leggibilità, la fluidità e la coerenza. Il suo intervento è finalizzato alla leggibilità dell’opera, fornendo all’autore consigli per migliorare la scrittura, in relazione specialmente dell’uso e l’espressività del linguaggio.
L’editor ha uno stretto rapporto con l’autore, ma si limiterà ad essere un semplice consulente: sarà l’autore a giudicare se quei suggerimenti poi effettivamente miglioreranno la sua opera e spetterà solo a lui mettere mano per applicare qui consigli.
Un editor pone attenzione a:
– il linguaggio, che sia coerente con il genere del testo
– non cadere immotivatamente nelle espressioni dialettali e gergali
– le parole utilizzate, che esprimano nel modo migliore le intenzioni dell’autore
– il linguaggio deve essere adatto al pubblico a cui ci si rivolge
– una scrittura troppo prolissa o troppo sintetica
Correttore di bozze: l’inderogabile sentenza
Se un editor dà consigli che possono essere accolti o meno, ciò che dice un correttore di bozze non è opinabile. Lui è colui che cerca il pelo nell’uovo, cavilla su grammatica, ortografia, punteggiatura, incoerenze di termini, errori di formattazione.
Ciò che dice il correttore di bozze è la regola e non può essere opinata.
Tutti i programmi di scrittura ormai hanno un correttore grammaticale e chiunque si sia applicato un po’ in grammatica a scuola e legge un testo può correggere degli errori.
Un professionista, a differenza loro, ha una conoscenza estremamente approfondita della lingua italiana e riesce a scovare tutti quegli errori su cui in molti sorvolerebbero.
In questo ambito un autore è ancora più penalizzato e difficilmente riesce a scovare i suoi stessi errori di scrittura.
La correzione delle bozze è l’ultima fase prima della stampa. Dopo la supervisione del correttore il documento risulta perfetto, salvaguardando l’impatto della scrittura e la credibilità dell’autore.
Voi siete soddisfatti della qualità della vostra scrittura?
Vi siete rivolti ad una di queste figure e quale servizio vi hanno offerto?
Molto bella l’associazione delle due figure con le due parti del cervello, la trovo intuitiva per chi non conosce tutta la filiera. Spesso le due figure sono confuse (per colpa dell’editoria che, dovendo risparmiare sui costi, chiede ai correttori di fare da editor e agli editor di fare anche i correttori…). Non mi sono ancora affidata a nessuno dei due e purtroppo uno dei professionisti che avevo considerato papabile ha perso molta qualità del suo lavoro in questo ultimo anno…
Ciao Barbara, ammetto che l’idea dell’immagine non è stata totalmente mia, ma l’ho aprezzata e creata perchè rende perfettamente il concetto.
Dopo aver scritto questo ed altri due articoli sulle figure editoriali che compariranno nelle prossime settimane ho scoperto che sul tuo blog Webnauta.it c’è una lista di tutte le figure editoriali. Credo la prenderò come riferimento per i successivi approfondimenti.
Trovare un collaboratore di cui fidarsi e con cui trovarsi in sintonia non è facile: ci vuole sempre tempo e alcuni fallimenti, ma poi arriva.