Come scegliere la lunghezza della propria storia

Prima di tutto sarebbe meglio fare un po’ di chiarezza sul tema che stiamo trattando, ovvero: il racconto ed il romanzo.

Spesso i termini romanzo e racconto vengono usati come sinonimi per distrazione o anche perché effettivamente non tutti sanno che non si tratta della stessa cosa. Vediamo dunque quali sono le loro caratteristiche.

Il racconto

romanzo o raccontoIl racconto viene normalmente inteso quando il testo che lo compone va dalle 10.000 alle 20.000 parole. Questo aspetto però non basta. La letteratura in generale ama poco definizioni rigide e scientifiche come in numero di parole. Per questo dovremmo analizzare la struttura interna del racconto stesso per identificarlo in maniera appropriata.

La trama viene strutturata in maniera lineare, in primis seguendo un evento principale che coinvolge un numero ristretto di personaggi.

Anche da un punto di vista temporale si tratta sempre di poche ore o giorni; se il nostro protagonista vivesse delle vicende che durano anni difficilmente si riuscirebbe a condensare il tutto in un racconto.

Così come il tempo anche i luoghi sono abbastanza statici e ristretti, non parliamo dunque di giri intorno al mondo o salti in dimensioni parallele.

Il romanzo

In poche parole potremmo dire che il racconto è un assaggio del romanzo, come se vedessimo un atto di uno spettacolo teatrale, se non addirittura una scena.

La caratteristica principale del romanzo è infatti l’intreccio di almeno due storie all’interno del testo. Le vicende sono quindi intersecate tra loro a vari livelli, che verranno sviluppati a seconda dello stile personale dello scrittore.

Di conseguenza anche tutti gli altri elementi che costituiscono una storia vengono ampliati e studiati in maniera più approfondita.

Mi piace pensare che la creazione di un romanzo sia simile alla scoperta delle stanze di un castello, tra loro concatenate e a volte unite da passaggi segreti che verranno rivelati solo nel corso dell’avventura o alla fine, come colpo di scena.

Lo scrittore trova nel romanzo un’arma a doppio taglio. Ha la possibilità di entrare nel dettaglio e analizzare la storia fin nel profondo, ma un eccesso di zelo da parte dell’autore potrebbe avere effetti collaterali nei lettori come: spossatezza, calo dell’attenzione e tendenza ad abbandonare il libro a pagina sessantasette.

Sto scrivendo un romanzo o un racconto?

romanzo o raccontoUna domanda legittima che gli aspiranti scrittori si pongono è proprio questa.

Il mio consiglio è sempre quello di iniziare scrivendo il racconto. Misurare le parole, capire come si stanno muovendo i personaggi e come tendono ad interagire con l’ambiente potrebbe essere un buon banco di prova prima di cimentarsi in un romanzo vero e proprio.

La vostra storia poi saprà condurvi sulla strada più adatta. Se i personaggi già nel racconto cominciano a sgomitare tra loro per avere più aria e chiedono in ginocchio di poter fare di più, allora probabilmente c’è un racconto che sta bussando alla vostra porta.

Stendere un racconto può anche essere utile per cominciare a raccogliere un po’ di feedback dai vostri futuri lettori, e se saranno loro stessi a chiedervi di poter leggerne di più allora beh, preparatevi un bella tazza di caffè e mettetevi subito a lavoro!

Quante volte vi è capitato di iniziare con l’idea di un racconto, ritrovandovi però con un romanzo?
Fatemi sapere e continuate a sognare.